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Il Coworking e l’arte della pausa: lavoriamo o fingiamo benissimo?

Entri a neu [nòi] e vedi persone concentrate alle loro scrivanie, dita che battono rapide sulla tastiera, telefoni silenziati con discrezione. Ma se aspetti il momento giusto – e il momento giusto arriva sempre – ecco che scatta l’arte della pausa.

C’è chi mette su la moka per la quinta volta (il rituale della procrastinazione sacra), chi si ferma a chiacchierare di argomenti random attorno al tavolo della cucina, chi dice “due minuti e torno” e poi scompare in un wormhole spazio-temporale. Ma attenzione: non è tempo perso. In questi momenti di apparente non-lavoro nascono le idee migliori, si trovano collaborazioni insperate, si scoprono soluzioni che non sarebbero mai venute davanti a un monitor.

Alla fine, il coworking è un po’ come un sistema operativo sociale: mentre crediamo di prenderci una pausa, in realtà stiamo aggiornando il nostro software mentale. La moka non è solo un caffè, è un rito collettivo di rallentamento produttivo, una scusa per riordinare i pensieri e vedere il lavoro con occhi nuovi.

E poi ci sono i procrastinatori. Se ne parla tanto e spesso con un senso di colpa annesso, ma qui a neu [nòi] c’è una certezza: durante la pausa, i procrastinatori si ritrovano e non si sentono soli. Lo spiega bene Tim Urban nel suo TED Talk (che puoi vedere a fondo pagina e ti farà riderissimo).

Esercizio del mese: l’arte della pausa perfetta

Questa settimana sperimenta la pausa coworking perfetta. Prendi nota degli argomenti protagonisti delle tue pause e delle persone con cui hai passato questo tempo. A fine settimana, fermati un attimo e rifletti: cosa ti hanno lasciato queste pause? Ti hanno fatto scoprire qualcosa di nuovo? Ti hanno ispirato? Se ti va, raccontaci cosa hai scoperto. Siamo curiosi di sapere cosa può nascere da una pausa ben fatta!Condividi la tua esperienza con noi. E se la tua pausa ti ha portato a una rivelazione epocale, la moka è sempre pronta per un altro giro. Ci vediamo in cucina!