Abbiamo deciso di pubblicare sul nostro blog questa testimonianza inviataci da una partecipante a “saracinesche creative”. Si chiama Serena e ci ha fatto un bellissimo regalo.
Aurora, Paola, Alessandro, Vincenzo, Debora. I loro nomi li ricordo appena – troppi, alcuni neanche uditi – ma ho guardato bene i loro volti, volti come il mio, segnati da piccole rughe tipiche di chi appartiene a una generazione che non può permettersi di sognare troppo. Sguardi bassi, distratti o corrucciati, visi perplessi o attenti, labbra serrate e asciutte, pose impacciate, sorrisi, pupille rapide che esplorano l’ambiente.
Arrivano alla snocciolata, soli o in piccoli gruppi, saluti timidi, tentativi di presentazione, “cosa ci faccio io qui?”, sembra pensare qualcuno, “chissà che progetti hanno loro”, si chiedono altri. Diffidenza e curiosità, aspettative e cautela, mentre un bicchiere di vino rosso tra le dita ci mette a nostro agio e l’aroma dell’olio fresco sul pane rende l’attesa più piacevole.Leggi tutto »Sementor. Fiducia e disincanto. Atto primo.